Molte sere fa si parlava di momenti in cui era difficile trovare il modo per scaldarsi. Le parole seguivano, in modo nemmeno tanto velato, i ricordi delle immagini create dal primo libro di Levi "se questo è un uomo", specialmente quelle evocate dagli ultimi capitoli, quando il freddo e le malattie avvinghiavano in una morsa mortale quei pochi che avevano creduto che tutto era perso.
Oggi, due giorni fa, quando i rubinetti russi sono stati serrati, la memoria di molti è corsa ad immaginare momenti difficili che potremmo ripercorrer a breve.
Noi, quelli che non hanno la emoria della guerra, ne tanto meno di anni di buio e freddo comunismo, ricordiamo l'auterity tutta italiana, quella delle domeniche in bicicletta.
Erano gli anni settanta, sembrava l'inizio della fine.Adesso siamo sull'orlo di una catastrofe che probabilmente pochi di noi riescono ad immaginare possibile. Una catastrofe che ci vedrebbe assolutamente impreparati ed impotenti.
...e fa sempre più freddo.
Memo Rivolsi
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